Les Années Folles

L'operetta dei ruggenti anni Venti nacque alla fine del 1918, sull'onda dell'euforia della vittoria, con la prima rappresentazione di “Phi-Phi”, su libretto di Albert Willemetz e musica di Henri Christiné. Questo evento segnò l'inizio di un movimento in netto contrasto con le produzioni anteguerra, dove predominavano gli intrighi borghesi e le storie d'amore sentimentali. L'influenza viennese decadde a favore dei nuovi ritmi sincopati provenienti dall'Inghilterra e dall'America, come il foxtrot, il one-step e il charleston.

La grande operetta lasciò quasi completamente il posto a una forma più modesta, la petite opérette, che incorporava elementi della commedia da salotto ed era punteggiata da canzoni. Le star del music-hall e del cinema (come Chevalier, Arletty, Printemps, Dranem, Carton, ecc.) occupano il centro della scena, relegando in secondo piano le voci operistiche. Anche le orchestre divennero più modeste, spesso ridotte a un piccolo gruppo di circa quindici musicisti.

Le passioni ardenti dell'amore e del patriottismo lasciano il posto a una commedia moderna in cui i personaggi pensano solo ad arricchirsi con mezzi dubbi e a prendersi gioco l'uno dell'altro, esacerbando così le caratteristiche della società dei ruggenti anni Venti e allo stesso tempo deridendola. Sempre più autori e compositori adottarono per queste opere il sottotitolo “commedia musicale” piuttosto che “operetta”.