Nizza e la Belle Epoque

1 Settembre 2023

Nizza è una città dalle mille sfaccettature. Ammiro sempre la sua capacità di combinare armoniosamente un numero incalcolabile di stili architettonici. Ce n’è uno in particolare che prevale su tutti gli altri, essendo presente sia nell’architettura che nel cuore dei nizzardi. La Belle Époque ha plasmato la città a sua immagine e, dietro ogni angolo, troviamo le testimonianze di questo periodo glorioso.

Tutto ebbe inizio ai tempi della grande Jane Austen o delle sorelle Brontë. La giovinezza d’oro dell’alta borghesia britannica prevedeva lunghi viaggi volti a perfezionarne l’istruzione, il cosiddetto “Grand Tour” e proprio durante questi viaggi tra Londra e Torino, gli inglesi notarono il clima mite e soleggiato della Costa Azzurra, in contrasto con gli inverni piovosi e freddi dell’Inghilterra. Nasce così il turismo invernale e da piccola cittadina di pescatori, Nizza venne trasformata grazie alla costruzione di ville, palazzi e alberghi, tutti riccamente decorati e uno più originale dell’altro. Nizza divenne una vera e propria destinazione alla moda per l’aristocrazia europea. E se il Négresco ne è il fiore all’occhiello, anche altri edifici meritano una sosta. Partite con me per il Grand Tour ai tempi della Belle Époque !


1 – Un palazzo per la regina

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Oltre alla costruzione di numerose ville, venne lanciata la moda degli hotel, che portò molti costruttori a investire sulla collina di Cimiez, grazie alla sua magnifica vista panoramica a 360°.  La regina Vittoria, che era solita trascorrere gli inverni a Cannes, Grasse o Mentone, si innamorò di Nizza. Tuttavia il Grand Hôtel di Cimiez non era adatto a soddisfare le sue esigenze. Due costruttori, proprietari di terreni a Cimiez, decisero di soddisfare la regina: costruire un albergo che rispondesse a tutte le sue esigenze in termini di comfort e modernità, in cambio della sua promessa di farne la sua residenza invernale permanente. Questa scommessa portò alla costruzione e, appena due anni dopo, nel 1887, all’inaugurazione di uno dei palazzi più belli della città, il Palazzo Excelsior Régina

La regina Vittoria vi trascorse tre inverni organizzandovi molti ricevimenti, invitando i suoi più cari amici come l’imperatrice Eugenia, la coppia imperiale Francois-Joseph ed Elisabetta (meglio conosciuta come Sissi) e anche il re Oscar di Svezia. Una sfilata di teste coronate, tutte conquistate dall’imponenza e dalla bellezza dell’edificio.

Come dargli torto! Con una superficie di 6.260 mq distribuiti su sei piani con mansarda, l’edificio ha una facciata lunga 149 metri. I suoi architetti, Sébastien-Marcel Biasini e François-Félix Gordolon, collaborarono addirittura con Gustav Eiffel per la realizzazione della corona che sovrasta gli appartamenti della Regina. 

Ancora oggi, possiamo ammirare i diversi ornamenti come i pregiati stucchi a rilievo, le finestre a bovindo verticali (le mie preferite), la mansarda sovrastata da una cupola o le marquises in vetro. Tutto quello che caratterizza lo stile architettonico Belle Époque è qui rappresentato, e conferisce all’Hotel uno spirito lussuoso ed elegante.

Dopo il crollo della borsa e le varie guerre, l’albergo venne trasformato in una serie di appartamenti, destino a cui sono andati incontro molti altri hotel. L’edificio fu classificato come monumento storico nel 1992. 

Se vi rimane un po’ di tempo dopo aver ammirato questa maestosa costruzione, cogliete l’occasione per passeggiare su Boulevard Cimiez tra gli altri edifici della Belle Époque alla ricerca. Sarete protagonisti di un vero e proprio viaggio nel tempo e con un po’ di immaginazione potrete anche udire un valzer di Johann Strauss accompagnare questa esperienza sensazionale. 


2 – Un po’ di Opera

La borghesia del tempo aveva molti passatempo per occupare i lunghi mesi invernali e l’Opera, come il teatro, era sicuramente uno dei loro preferiti. L’Opera di Nizza, inaugurata il 7 febbraio 1885, fu costruita da François Aune, architetto ufficiale di Nizza e allievo di Gustav Eiffel sotto la guida dell’altrettanto celebre Charles Garnier.

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L’Opera si trova nel cuore della vecchia Nizza dove, alla svolta per rue St-François-de-Paule si iniziano ad intravedere i contorni e già dall’esterno è visibile il prestigio dell’edificio. Si differenzia dalle altre opere dell’epoca per la sua doppia facciata: la principale che si affaccia su rue St-François-de-Paule, la seconda verso il mare. La facciata nord è composta da due parti frontali collegate da un percorso aperto. Il primo piano è costituito da finestre sorrette da colonne provenienti da La Turbie. Il corpo centrale è sormontato da quattro sculture che rappresentano le 4 muse, mentre a sinistra e a destra sono posti i simboli di Francia e Nizza, circondati da decorazioni in stucco. Infine, lanterne in ferro battuto graziosamente curve adornano l’ingresso conferendogli una luce soffusa. Guardando questa sontuosa facciata, mi sento trasportata in un universo pieno di magia, feste e paillette. 

All’interno la sala è disposta “all’italiana”, cioè a forma di ferro di cavallo ed è sormontata da tre livelli di palchi organizzati in modo da dividere il pubblico a seconda della classe sociale. L’ispirazione italiana si fa sentire nel rosso intenso scelto per ricoprire i palchetti, nel maestoso lampadario, così come nello splendido soffitto affrescato dal pittore Emmanuel Costa. Di fronte a così tanta bellezza gli occhi non sanno più dove posarsi! 

Vero e proprio luogo sociale e politico, l’Opera brilla inoltre per la qualità delle sue opere. Per la gioia degli aristocratici, grandi artisti come Wagner, Berlioz e Ciajkovskij si esibirono lì e più recentemente il palco dell’opera ha ospitato artisti di fama internazionale come Luciano Pavarotti, Krystian Zimerman e Georges Enesco. 


3 – Il liceo Château Masséna

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Se anche voi avete sognato di studiare in un vero e proprio castello dall’architettura maestosa e con decorazioni minuziose tanto originali quanto uniche, il Liceo Masséna fa al caso vostro. Con un’ambientazione degna di un film fantasy non così lontana dalla realtà, il Lycée è un tesoro dell’architettura Belle Epoque. Situato ai margini della Promenade du Paillon, è stato classificato come monumento storico nel 2017. 

In origine, l’edificio non era altro che un Convento dell’ordine degli agostiniani scalzi, che la rivoluzione trasformò in una scuola media per soli ragazzi. Divenne il “liceo imperiale” sotto Napoleone, poi una scuola media reale quando Nizza tornò sotto la dominazione sarda e fu il luogo in cui venne firmato il Trattato di Torino, che legò definitivamente Nizza alla Francia. Un luogo ricco di storia, che è stato ricostruito nella sua forma attuale dal 1909 al 1931, anno dell’inaugurazione. 

Il suo architetto, Henri Ebrard, supera sé stesso nella sua creazione. L’utilizzo di pietre scolpite, mosaici, motivi colorati in ceramica e in ferro e molti altri dettagli rendono l’edificio di una bellezza rara. Senza contare le aperture e il gioco dei tetti, i molteplici corpi degli edifici e la simmetria complessiva che gli conferiscono una resa ariosa ed elegante. Ciò che ci colpisce di più è la sua torre e l’orologio sul cui quadrante è inciso il motto della scuola “Horas ne numerem nisi serenas”, ovvero “voglio contare solo le ore felici”. Non trovate che sia un motto decisamente carino? 

Il liceo ha accolto molti scrittori e grandi personalità come René Cassini, uno degli autori della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Premio Nobel per la Pace nel 1968; l’aviatore Roland Garros, il pittore Yves Klein e molti altri. Mi verrebbe da credere che il liceo abbia esercitato un’influenza benevola sugli studenti che hanno vagato per i suoi corridoi. 


Oltre a quelli presentati qui sopra, Nizza possiede diversi tesori della Belle Epoque, come villa Kotschoubey, ora museo di Belle Artivilla Masséna, ora trasformata in un museo di arte e storia e il Palazzo di Marmo, sede dell’archivio comunale. Altri edifici, grazie alla loro posizione sono visibili, a volte da lontano, come il castello des Anglais, il castello della torre e la villa Beau Site ai piedi del monte Boron o ancora il castello des Baumettes. Nel quartiere di Cimiez, invece, troviamo le ville Paradisio, Alhambra e Surany, la tenuta di Belgrano, il castello Valrose (sede dell’università e della facoltà di scienze), l’incantevole villetta Huovila sulla Promenade des Anglais (vicino al bivio di Magnan) e il castello Leliwa di Rohozinsky all’ingresso della valle di Barla. Ad oggi, queste bellezze sono la testimonianza dello sfarzo dell’epoca.


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Jennifer